La fregola del cappellino di lana
Ogni tanto ci entrano in testa delle fregole utili. Per esempio il cappellino di lana, perché in questo periodo non possiamo farne a meno: è un po’ come la copertina sul divano, la borsa dell’acqua calda, il teino delle cinque. Praticamente un’istituzione. Di solito vi rinunciano le capellone, ossia le chiome leonine che non si domano nemmeno a suon di frusta e numeri da circo, e quelle che “ne vorrei tanto uno” ma poi non si piacciono mai. Per tutte le altre, noi comprese, a tenerci al caldo testa e pensieri ci pensa questa fregola che, tanto per cambiare, ha una vasta gamma di colori, fantasie, persino applicazioni tra le quali poter scegliere. Come sempre tra la comfort zone e la voglia di osare ci sono pochissimi passi, quindi chi vuole andare sul sicuro può optare per i modelli tinta unita, sottili o con grosse trecce di lana e, senza esagerare, un pon pon. Noi invece abbiamo puntato un certo berretto con strass e veletta di Radà, tanto per metterci in testa qualcosa di semplice ed essenziale. Che volete, se una testa produce pensieri di alto livello, il cappello deve esserne all’altezza!
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