Fregole Somewhere: Parigi dai Tetti Grigi.
Il segreto di Parigi? Tetti grigi, malinconia che galleggia a mezz’aria, colori pastello che fanno sembrare ogni palazzo un castello, mentre i panni stesi al sole danzano sulle note dei violini di Montmartre.
Ci siamo perse nelle salite per raggiungere il Sacré-Coeur che si colora di rosa al tramonto, abbiamo contato i gradini infiniti delle scale che portano a Pigalle, ci siamo fermate ad ammirare i portoni ricamati. Per un momento abbiamo perfino pensato di raggiungere Les Marais dal Moulin Rouge perché sulla mappa sembrava vicino. Be’, sappiate che Parigi è troppo grande per girarsela in passeggiata, neanche con le sneakers ai piedi e un paio di pumps nella borsa. Ma mai dire mai…
Il nostro soggiorno parigino alla Eat-Pray-Love ha preso via dicendo una piega molto più Eat-Eat-Eat, nello specifico Colazione-Cappuccino-Cena.
La colazione è stato il momento più bello. Mentre attraversavamo la strada da una Boulangerie all’altra, ci siamo lasciate guidare dal nostro fiuto per decidere chi aveva sfornato il Pan-au-Chocolat più fragrante. Dopo 6 croissant e una baguette au fromage, siamo uscite con il sorriso sulle labbra e un nuovo cappotto a pois, tante le briciole che c’erano cadute sopra. Per pranzo, data la vagonata di carboidrati che avevamo divorato, ci siamo fatte bastare un cappuccino ino.
Per evitare di incorrere in schiume di latte da bagno spolverate di cioccolato per la modica cifra di 6.50 euro (Police, Police!), ci siamo tuffate nel cappuccino di Faubourg 54: il più favoloso Coffeeshopping di Parigi, dove, tra le pareti pink e le mattonelle glassate di un ex oratorio parigino, due ragazzi italiani e uno “franscese” hanno creato un pop store di pezzi unici. Alla vista di una scritta al rossetto su una t-shirt, ci è partita la fregola per l’intera capsule collection; le volevamo in tutte le forme e colori queste tshirt: bianche, felpate, oversizate, marinate…
Googlemaps, che non prendeva, ci ha portato per errore tra i bellissimi vigneti ai piedi di Montmartre; poi un salto alla mostra di Dior al Musée des arts Décoratifs, 1000 foto alle casette arcobaleno nella deliziosa Rue Crémieux e, finalmente, eccoci nel Les Mareis, puntuali per l’aperitivo. Abbiamo preso posto sotto i funghi caldi della deliziosa vineria Le Village: un bicchiere di Bourdeax e tutto ha cominciato a girare! E poiché il vino rosso non è mai abbastanza, ci siamo concesse un coq-au-vin (galletto al vino) e via di Boomerag-brindisi a ripetizione!
A cena abbiamo deciso di mangiare con gli occhi anche il tipo del ristorantino La Boite aux Lettres a Montmartre. Confuse e felici dal sapore delle Escargot, del vino rosso (eddaje!) e del Gatò-au-chocolat, abbiamo lasciato il ristorante ancora ridendo per la lumaca volata sul vestito della vicina di tavolo. Fortuna che al ritorno da Montmartre la strada è tutta in discesa!
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