Fregole Somewhere: Mauritius di famiglia.
Chi più chi meno, sembra che tutte ci impantaniamo in piccole discussioni figlie-genitori ogni volta che andiamo a trovarli. Sì, insomma, dalla litigata con mamma su dove piazzare la pianta che le abbiamo regalato al battibecco con papà che tiene il riscaldamento alla soglia di sopravvivenza minima.
Forse il problema è che andiamo a trovarli nel posto sbagliato.
Provate a fare visita ai vostri genitori quando sono casualmente alle Mauritius – al Lux Resort, Le Morne, per esempio – e sarà tutta un’altra spiaggia!
Palme a perdita d’occhio, mare da cristalleria, sabbia bianca lavata a mano a 90 gradi con sapone di Marsiglia: litigare in paradiso, per definizione di paradiso, è praticamente impossibile. Funziona così: chi vuole andare a fare un bagno? Tutti. Chi vuole un cocktail di frutta tropicale? Tutti. Chi vuole andare a mangiare pesce stasera? Io, io, io, io!
Qui, al massimo, l’unica cosa su cui si può litigare è l’età media delle tartarughe marine.
Che se abbiamo ragione o no non è una di quelle questioni che finiscono nel testamento.
Comunque, se alla parola “tartaruga” vi è partita la fregola da Alberto Angela, siamo qui anche per questo. Abbiamo avvistato la nostra prima tartaruga marina gigante facendo snorkelling durante la gita in catamarano all’“Ilot Gabriel”. Esperienza davvero emozionante, sia sopra che sotto il livello del mare. (Un consiglio per le più sensibili: il catamarano parte con qualsiasi tempo, quindi controllate prima le previsioni o si salsa chi può!)
Dopo aver appurato che l’isola è un paradiso da nord a sud, abbiamo scoperto che anche i mauriziani, in quanto suoi abitanti, sono angeli, solo un gradino al di sotto del Dalai Lama.
Sí, perché la cosa più bella delle Mauritius non è il mare ma la gente.
Un incrocio tra la gentilezza e premura dei giapponesi e la festosità dei brasiliani.
Per loro ogni scusa è buona per indire una festa nazionale e riempire con carri floreali inneggianti a Shiva e Ganesh le spiagge – tutte libere e aperte a chiunque – e le strade.
E quando parliamo di strade intendiamo autostrade incluse.
La nostra tassista è stata la migliore guida (turistica ma anche sportiva) dell’isola, preparatissima alle domande da quinta elementare con le quali l’abbiamo tempestata con occhi a cuore e cuore in procinto di conversione all’induismo per tutta la vacanza:
-“Perché Shiva è blu?”
-“Beh, perché ha bevuto il veleno dello spirito maligno per annullare il suo potere.”
-“E perché Ganesh ha la testa d’elefante?”
-“Perché suo padre per errore lo ha decapitato e, per riparare al piccolo inconveniente, gli ha messo la prima cosa che ha trovato, cioè un elefante.
-“E perché…?”
Sfx: frenata da rally.
Ma tu guarda, in fondo anche le divinità hanno problemi con i propri genitori e molto più seri dei nostri!
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