La fregola delle borse di primavera
Se per quest’anno nemmeno una rondine basta a fare primavera, non è detto che non possa farlo una borsa. Chi ci conosce sa che abbiamo il potere di forzare le stagioni, combattere le avversità metereologiche e vivere in clima immaginari, mondi paralleli in cui possiamo fare spallucce all’ombrello ancora gocciolante che ci aspetta per uscire. Pur di sbandierare la nostra nuova fregola, saremmo capaci di affrontare vento e fango con la sola convinzione che la primavera, noi, ce l’abbiamo dentro. Come l’amore per le borse, o la voglia di toni da aperitivo sui Navigli e sole che tramonta più tardi, molto più tardi. Allora ci viene spontaneo pensare ai colori naturali del cuoio e ai modelli classici rivisitati in chiave due-punto-immaginazione, come la borsa di Jw Anderson con un grande anello al centro, un po’ punk-un po’ naso di toro; la borsa Faye di Chloé, amore a prima catena, o il secchiello in pelle di Staud, uno di quei pezzi da far dondolare in mano mentre con grandi falcate, orgogliose, attraversiamo le intemperie di marzo. E vinciamo facile. Ma ancora più facile con il mix pelle-pvc trasparente, sempre Staud. Due borse in una, come dire cento fregole in un colpo solo e mille abbinamenti da far sbocciare tutti i fiori giù al parco!
LEAVE A COMMENT